13 agosto 2005

Cessione del quinto dello stipendio?

Con la cessione del quinto della propria busta paga si può ottenere un prestito attraverso lo stipendio.

Ecco quali sono i requisiti:
E' una forma di finanziamento non finalizzato, in quanto la finalità del prestito non viene mai richiesta. Il finanziamento, che è a tasso di interesse fisso, viene rilasciato al lavoratore dipendente da una società specializzata.
L'ente finanziatore ed il lavoratore subordinato sottoscrivono un contratto con il quale
il creditore consegna al debitore unacerta quantità di denaro.
Il finanziatore eroga la somma richiesta in un'unica soluzione iniziale tramite assegno circolare o bonifico bancario. Il debitore restituisce tale somma in base alle condizioni stabilite dal contratto.
Il lavoratore dipendente s'impegna a restituire la somma ricevuta in prestito più gli interessi maturati, secondo il piano di estinzione graduale che comprende il numero delle rate, l'importo dovuto ed il tempo di rimborso.

Il contratto fra l'ente finanziatore ed il lavoratore subordinato coinvolge una terza persona: il datore di lavoro dell'interessato, cui viene conferito mandato irrevocabile a trattenere l'importo della quota dalla busta paga dell'interessato e che provvede versarla alla società erogante.
La quota trattenuta per il rimborso rateale, però, non può eccedere un quinto dello stipendio netto.

Per usufruire di questo tipo di finanziamento non occorrono garanti, fidejussioni o la firma di cambiali. La finanziaria può concedere finanziamenti personali anche se sono già in corso altri prestiti. Alcuni enti finanziatori concedono prestiti personali anche se il lavoratore dipendente richiedente ha già subito pignoramenti e protesti o è stato segnalato in banca dati (CRIF).
Con la cessione del quinto della propria busta paga si può ottenere un prestito attraverso lo stipendio.

Ecco quali sono i requisiti:
E' una forma di finanziamento non finalizzato, in quanto la finalità del prestito non viene mai richiesta. Il finanziamento, che è a tasso di interesse fisso, viene rilasciato al lavoratore dipendente da una società specializzata.
L'ente finanziatore ed il lavoratore subordinato sottoscrivono un contratto con il quale
il creditore consegna al debitore unacerta quantità di denaro.
Il finanziatore eroga la somma richiesta in un'unica soluzione iniziale tramite assegno circolare o bonifico bancario. Il debitore restituisce tale somma in base alle condizioni stabilite dal contratto.
Il lavoratore dipendente s'impegna a restituire la somma ricevuta in prestito più gli interessi maturati, secondo il piano di estinzione graduale che comprende il numero delle rate, l'importo dovuto ed il tempo di rimborso.

Il contratto fra l'ente finanziatore ed il lavoratore subordinato coinvolge una terza persona: il datore di lavoro dell'interessato, cui viene conferito mandato irrevocabile a trattenere l'importo della quota dalla busta paga dell'interessato e che provvede versarla alla società erogante.
La quota trattenuta per il rimborso rateale, però, non può eccedere un quinto dello stipendio netto.

Per usufruire di questo tipo di finanziamento non occorrono garanti, fidejussioni o la firma di cambiali. La finanziaria può concedere finanziamenti personali anche se sono già in corso altri prestiti. Alcuni enti finanziatori concedono prestiti personali anche se il lavoratore dipendente richiedente ha già subito pignoramenti e protesti o è stato segnalato in banca dati (CRIF).

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