13 aprile 2008

Riflessi italiani della congiuntura negativa

I tassi di interesse aumentano, la crisi economica americana è una seria minaccia, si parla sempre più spesso delle rate dei mutui a tasso variabile salite negli ultimi mesi...ecco quindi che ormai in Italia si registrano alcune inversioni di tensenza.
Sempre più persone scelgono ad esempio il tasso fisso o il tasso variabile ma con tetto fisso, o altre forme di interesse più stabili rispetto al tasso variabile, per il loro mutuo per la casa. E così anche le richieste dei prestiti veloci e dei finanziamenti veloci non sono in diminuizione ma sicuramente è calata la preoccupante percentuale di crescita. Quindi il numero di richieste sale di periodo in periodo, ma con un incremento percentuale inferiore al passato.

Pensate che nel 2006 circa il 50% dei mutui è stato erogato con tasso variabile, quindi intimamente legato alle condizioni economiche italiane ma ormai anche europee e quindi mondiali. Nel 2007 invece solo il 20% circa è rimasto a tasso variabile, mentre l'80% delle famiglie ha scelta il più sicuro tasso di interesse fisso. Più costoso inizialmente, può rivelarsi però la scelta migliore sul lungo periodo e soprattutto evita brutte sorprese per il bilancio familiare in momento storici come quello attuale, in cui i tassi si alzano e ci sono situazione in cui la rata del mutuo può alzarsi di quei 200-300 euro al mese che rendono difficile arrivare alla fine del mese. Anche le richieste di mutui a tasso misto sono diminuite, quei contratti con forme intermedie e soprattutto con la possibilità di passare da una tipologia di tasso all'altra, con modi, costi e forme specifiche per ogni istituto di credito.
Insomma gli italiani iniziano a muoversi, un po' come hanno sempre fatto anche in passato, con più cautela per vivere con meno stress.
I tassi di interesse aumentano, la crisi economica americana è una seria minaccia, si parla sempre più spesso delle rate dei mutui a tasso variabile salite negli ultimi mesi...ecco quindi che ormai in Italia si registrano alcune inversioni di tensenza.
Sempre più persone scelgono ad esempio il tasso fisso o il tasso variabile ma con tetto fisso, o altre forme di interesse più stabili rispetto al tasso variabile, per il loro mutuo per la casa. E così anche le richieste dei prestiti veloci e dei finanziamenti veloci non sono in diminuizione ma sicuramente è calata la preoccupante percentuale di crescita. Quindi il numero di richieste sale di periodo in periodo, ma con un incremento percentuale inferiore al passato.

Pensate che nel 2006 circa il 50% dei mutui è stato erogato con tasso variabile, quindi intimamente legato alle condizioni economiche italiane ma ormai anche europee e quindi mondiali. Nel 2007 invece solo il 20% circa è rimasto a tasso variabile, mentre l'80% delle famiglie ha scelta il più sicuro tasso di interesse fisso. Più costoso inizialmente, può rivelarsi però la scelta migliore sul lungo periodo e soprattutto evita brutte sorprese per il bilancio familiare in momento storici come quello attuale, in cui i tassi si alzano e ci sono situazione in cui la rata del mutuo può alzarsi di quei 200-300 euro al mese che rendono difficile arrivare alla fine del mese. Anche le richieste di mutui a tasso misto sono diminuite, quei contratti con forme intermedie e soprattutto con la possibilità di passare da una tipologia di tasso all'altra, con modi, costi e forme specifiche per ogni istituto di credito.
Insomma gli italiani iniziano a muoversi, un po' come hanno sempre fatto anche in passato, con più cautela per vivere con meno stress.

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